Verso il patto di lettura anche nel Lazio

Leggere un libro, sfogliare un almanacco, immergersi nelle storie narrate o nei concetti enunciati da un testo è sempre un’esperienza che apre la mente e ci trasporta in una dimensione unica. Purtroppo i dati ISTAT attestano che nel nostro Paese la quota di lettori nel 2018 è sostanzialmente ferma a poco più del 40% e Federculture nel Rapporto annuale 2020 evidenzia ancora una bassa spesa pubblica in Italia, nell’ordine dell’1,6% rispetto al totale. Questo testimonia una vera e propria “emergenza lettura” in Italia.
A livello territoriale la Regione Lazio ha il compito di promuovere la lettura, coinvolgendo anche gli enti locali e i Sistemi bibliotecari, che svolgono la funzione di documentazione e organizzazione dell’informazione del territorio, contribuendo allo sviluppo della conoscenza e della ricerca. Gli interventi nel Lazio sia con norme di valorizzazione della lettura sia con risorse dedicate all’intera filiera del libro sono stati molti, soprattutto in questi mesi a supporto delle librerie.
Credo che ora vada fatto un ulteriore passo avanti e per questo ho presentato un ordine del giorno, approvato oggi in Consiglio regionale, convinta che, come recita il manifesto del 1995 IFLA/Unesco sulle Biblioteche pubbliche: “la libertà, il benessere e lo sviluppo della società e degli individui sono valori umani fondamentali. Essi potranno essere raggiunti solo attraverso la capacità di cittadini ben informati di esercitare i loro diritti democratici e di giocare un ruolo attivo nella società”. Nell’atto ho chiesto l’impegno della Regione, in partenariato con tutti gli attori della filiera della lettura, a partire dai sistemi bibliotecari, per la sottoscrizione di un “Patto regionale per la lettura” al fine di definire azioni e progetti per la promozione e la diffusione della lettura e del libro e per la diffusione sul territorio regionale di forme specifiche di prestiti bibliotecari come i “libri da asporto” sperimentati in alcune città.